CENNI STORICI
.:. La Storia in breve..
Ollolai, nonostante oggi sia un piccolo centro, vanta un antichissimo passato. Nella storia misto a "leggenda" Ollolai rivendica Ospitone "Re pastore" al quale nel 594 il papa Gregorio Magno indirizzò una lettera (Gregorius Ospitonis duci barbaricinorum). Si pensa che fossero i romani di Bisanzio a chiamare "alalè" (poi Allalà, Ollolai) una delle zone di provenienza di quelle tribù, che prima di attaccare il nemico, lanciavano potenti grida di guerra. Inoltre la toponomastica locale rileva chiari influssi greco-bizantini: ne sono esempio le due chiese di S. Michele e di S. Basilio, due santi particolarmente venerati dalla Chiesa Greca.
Una terza ipotesi molto suggestiva afferma che Ollolai derivi da Ilao, mitico re di Tebe, che detronizzato da Ercole, si rifugiò in Sardegna fondando diverse città; o che derivi da Iliesi, i profughi troiani seguaci di Enea, in parte dirottati nell'isola da una tempesta. Gli Iliesi erano una delle più bellicose tribù barbaricine.
La prima menzione scritta di Ollolai si ha nelle Rationes Decimarum Italae Sardinia, dove il paese è citato 5 volte nell'elenco dei villaggi della diocesi di S. Giusta che versavano le decime alla curia di Roma nella metà del secolo XV. Compare inoltre nel Codex Diplomaticus Sardiniae nell'atto di pace tra Eleonora d'Arborea e Giovanni I° d'Aragona. In questo documento è ricordata la Barbaria di Ollolà.
.:. Feste e Tradizioni da visitare
- Sant'Antoni de su Ho 'u. (fuoco di S. Antonio)
- Harrase 'are. (Carnevale)
- S. Bartolomeo ad Agosto. S'Istrumpa.
- S. Giovanni 24 Giugno
- S. Pietro 29 Giugno
- S. Basilio 01 Settembre
- S. Michele 29 Settembre
.:. L'Amministrazione di Ollolai partecipa da anni alla manifestazione Autunno in Barbagia! Ogni anno in autunno organizza la Sagra di Ollolai che vede la partecipazione di espositori di prodotti tipici (artigianali, alimentari ecc.) della Barbagia e del paese.
.:. San Basilio: Parco Archeologico
San Basilio è piena di ripari sotto roccia e tombe in tafano. In pratica, gli antichi usavano questi ripari naturali sotto roccia, li integravano con muretti a secco e vi riponevano i loro morti con corredi costituiti soprattutto di materiale ceramico, scarso materiale bronzeo e talvolta di materiale in ossidiana. Uno di questi ripari sotto roccia viene chiamato "sa 'onca frabi'a". In questo riparo sono stati individuati 7 strati ben differenziati che documentano, con grande abbondanza di materiale ceramico, l'uso del riparo a partire dal Neolitico Medio fino alla prima età del ferro.
.:. Da non perdere Nei dintorni la Chiesa campestre di San Basilio; si consiglia un'escursione alla Punta S'Ascusorgiu a 1200 m.s.m, detta finestra della Sardegna per la bellezza del panorama che offre.