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Disfunzioni tiroidee:allarme confermato
08 dicembre 2010 alle 16:45:00 IT - OLLOLAI 2010

Le indagini svolte dalla Asl continuano a confermare un'alta incidenza delle patologie tiroidee in provincia di Nuoro. Un dato preoccupante considerato indispensabile per invertire il trend di una patologia che, risultati diagnostici alla mano, potrebbe diventare endemica.



Così, dopo lo screening poco confortante compiuto nelle scorse settimane a Orgosolo, con gli esami che hanno riguardato sia i ragazzi in età scolastica che gli adulti, l'indagine ha raggiunto altri comuni barbaricini, confermando di fatto gli stessi esiti sia a Gavoi che a Ollolai, seppure con leggere differenze tra i due centri confinanti.

A Ollolai oltre la metà dei ragazzi delle Medie e il 30 per cento tra il personale docente e non docente della stessa scuola soffre di una qualche forma di disfunzione alla tiroide. A Gavoi i dati sono leggermente più confortanti ma anche lì si registrano condizioni molto vicine all'endemismo: 28 per cento tra i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, 42 per cento tra gli studenti del Tecnico e del Liceo, 45 per cento tra insegnanti, amministrativi e ausiliari. Dati che devono far riflettere e contribuire senza dubbio a un'azione di prevenzione che può cominciare a tavola con l'utilizzo del sale iodato. Le analisi sul territorio non fanno altro che far giungere nuove conferme dell'alta incidenza delle patologie tiroidee in provincia.

Dati che continuano ad arricchire il monitoraggio che il dottor Gianluigi Mastinu del Centro di Endocrinologia della Asl di Nuoro sta portando avanti paese per paese in collaborazione con l'Associazione sarda tireopatici.

Dopo Orgosolo, l'indagine è approdata in diversi altri paesi del territorio barbaricino con gli ultimi dati che arrivano da Gavoi e Ollolai. Un'attività di indagini molto importante, i cui esiti consentiranno di guidare gli specialisti verso interventi tempestivi e sempre più selettivi, capaci di portare a risultati concreti. «Sicuramente occorre lavorare ancora molto sulla cultura della prevenzione stimolando le famiglie ad introdurre nell'alimentazione il sale iodato», ha detto il responsabile del Centro di Endocrinologia della Asl, «il sale è fondamentale per riequilibrare una carenza iodica che esiste nella nostra isola e che rischia di provocare delle disfunzioni». fonte unionesarda.it

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