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Ne hanno preso coscienza anche le forze dell’ordine, comunque presenti. All’apertura degli uffici comunali gli occupanti si sono insediati nella sala consiliare. Ma non hanno impedito l’ingresso degli operatori del Comune e del pubblico.
In testa al gruppo più mattiniero, proveniente dall’assemblea di Tramatza, Priamo Cottu, fondatore a Ollolai del Copas (Comitato pastori sardi) e suo portavoce in tutta l’isola. Combattente da sempre per la difesa della pastorizia e del prezzo del latte, Cottu era presente anche a Civitavecchia il 28 dicembre 2010 quando le forze dell’ordine bloccarono nel porto i pastori in viaggio verso Roma. E a lui che protestava era stata infilata una manetta che gli aveva ferito il polso. «Sono contento, anche se molto arrabbiato, della presenza di rappresentanti di tutte le categorie del lavoro: ciò - afferma - dimostra che tutti hanno preso coscienza della gravità della crisi che colpisce soprattutto la Sardegna e che solo se uniti e senza pregiudizi e invidie fra noi si può vincere».
Gli occupanti erano pronti a restare in municipio anche per la notte. «Abbiamo deciso di non occupare gli uffici - spiega Cottu - per non bloccare le attività comunali e non creare disagi alla popolazione che soffre della crisi socio-economica per la quale stiamo combattendo». Molti pastori si sono alternati nel presidio, per raggiungere gli ovili per la mungitura e la lavorazione del formaggio Fiore sardo. Anche Efisio Arbau, ex sindaco di Ollolai e, ora, consigliere provinciale della Base, che ha aderito alla Consulta dei movimenti, esprime il suo giudizio sulla protesta e sull’occupazione: «Condividiamo e sosteniamo con la nostra presenza le manifestazioni organizzate da pastori, artigiani, commercianti e camionisti, ma, soprattutto, da tutti i sardi che non “ce la fanno più”. È una rivoluzione dagli esiti incerti ma che cambierà in meglio la nostra isola. Crediamo che la forza del movimento di base in Sardegna sarà ancora maggiore di quella vista in altre parti d’Italia perché tutti coloro che protestano vogliono bene alla nostra comunità ed alla nostra terra». FONTE NUOVA SARDEGNA.IT