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Saranno adottati dal sindaco-pastore Efisio Arbau e dall'assessore-pastore alle attività produttive Badore Bussu i tre cuccioli sopravissuti al sacchetto di plastica dove erano stati gettati insieme a quattro fratellini, morti per asfissia.
La storia dei sette cagnolini, comincia qualche giorno fa nelle campagne di Ollolai. Appena nati, mani ignote li hanno strappati alle cure della madre, imprigionati in un sacchetto e gettati via. Il 2 giugno un medico, mentre passeggiava nelle campagne ollolaesi, ha visto un fagotto per terra. Ha aperto il sacchetto e davanti ai suoi occhi si sono materializzati tre cagnolini con gli occhi ancora chiusi che si muovono alla ricerca della mamma. Accanto altri quattro giacevano ormai privi di vita. Il professionista ha denunciato immediatamente l'abbandono ai carabinieri che a loro volta hanno coinvolto la Asl. Il medico ha rintracciato il collega che si occupa degli animali che lo ha rimandato dai carabinieri.
Di fronte a questo rimpallo di responsabilità, il professionista ha deciso di denunciare l'accaduto all'associazione contro il randagismo Amici 2 di Cagliari, presieduta da Maria Rosaria Rattu, nota Cinci, 64 anni, ex gestrice di una toilette per cani, che subito ha preso a cuore la vicenda e la cura dei cagnolini. «Sono stata avvisata da un mio amico dell'abbandono dei cuccioli - dice Cinci Rattu - ho chiamato il Comune di Ollolai e ho parlato con la vigilessa e ho saputo che non esiste la convenzione con un canile. Mi sono sentita dire che in quel paese non esiste il randagismo. Mi stupisce che, seppur, previsto dalla legge regionale 21, questo Comune non abbia provveduto a stipulare la convenzione».
«Tempo fa - spiega il sindaco avvocato e pastore Efisio Arbau - l'amministrazione ha valutato la possibilità della convenzione con il canile. Abbiamo deciso di non farla perché si trattava di spendere mille euro per un fenomeno che da noi non esiste. Siamo amministratori provenienti dal mondo pastorale - continua Arbau - abbiamo assunto l'impegno di farci carico dell'adozione di eventuali randagi. E in questo caso manteniamo l'impegno: io ne adotto due e il mio assessore uno. La signora Rattu può stare tranquilla».
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