Membri : 0
Le due antiche comunità rivali festeggiano insieme con tenores e prodotti locali . Lai: «Apriamo il dibattito sul futuro di questa manifestazione»
L’ospitalità nel cuore della Barbagia sarà esaltata dal 5 al 7 ottobre con i riti e i saperi delle tradizioni e i migliori prodotti tipici delle zone interne, oltre che con i ritmi e i profumi della natura. La celebrazione avviene attraverso “Cortes apertas”, su proposta dei comuni di Gavoi e Ollolai, con una iniziativa che per l’occasione ha gemellato le due antiche comunità montanare rivali.
I rappresentanti dei due paesi - da una parte il sindaco di Gavoi Salvatore Lai e il consigliere Salvatore Buttu, dall’altra l’amministratore di Ollolai Priamo Cottu e il presidente dell’Associazione dei tenores della Sardegna Sebastiano Pilosu - hanno illustrato il programma della festa, caratterizzato dall’identità e raccordata dal gemellaggio. Per Ollolai, il leitmotiv è il pastoralismo e il canto a tenore, riconosciuti dall’Unesco beni immateriali dell’umanità da salvaguardare, perché rappresentativi della cultura arcaica sarda e delle Barbagie in particolare. Gavoi punta alla valorizzazione dei prodotti di nicchia dell’agroalimentare, insieme ai centri storici. «Apriremo il programma - ha detto il sindaco Lai - con un dibattito sulle prospettive delle manifestazioni, dal titolo provocatorio: “Cortes apertas: quale futuro?”. Un atto dovuto per le nostre comunità, giusto per sapere quale prospettive dare alle sagre dei diversi paesi. Una riflessione che ha come obiettivo il conseguimento di migliori risultati economici e turistici, introducendo nell’organizzazione delle “Cortes” alcuni indispensabili cambiamenti. Ciò per dare ai visitatori maggiori opportunità di apprezzare al meglio la nostra cultura, le nostre produzioni e l’architettura rurale dei centri urbani, evitando però il rischio di antipatici folclorismi.» «Per costruire una nuova forma di economia - ha concluso Lai - abbiamo invitato alla festa alcune aziende regionali che si occupano della distribuzione di prodotti alimentari.
Incontrando il mercato e le produzioni tipiche, infatti, si costruiscono le proposte del territorio anche sul fronte turistico, con la partecipazione delle agenzie e dei tour operetor per incentivare le visite nelle zone interne». Priamo Cottu, per il comune di Ollolai, è in perfetta sintonia con gavoesi, con i quali si condividono gli obiettivi e i programmi, avendo le comunità gli stessi interessi. Sebastiano Pilosu, avendo la consapevolezza del valore acquisito dalla cultura del pastoralismo e del canto a tenore, ha posto l’esigenza di andare al di là del foclore nel far conoscere l’arcaica musica etnica sarda, ed in particolare della Barbagia. «Abbiamo invitato i sindaci di 64 comuni dove si canta a tenore - ha detto - in modo da avere un quadro abbastanza simile, ma diverso della nostra ricchezza musicale. Ma sempre rappresentando noi stessi. Ci saranno, tra i gruppi etnici, i cantori corsi e i danzatori delle isole Baleari». Salvatore Buttu ha posto l’accento sulla necessità di rimodulare le “Cortes”, dando alle stesse una nuova impostazione. Anche perché occorre disporre di indicatori sulle ricadute economiche e turistiche, studiando altri assetti organizzativi e nuovi percorsi tematici da sviluppare.
ANTONIO BASSU fonte nuovasardegna.it